I° Maggio Festa dei Lavoratori, il messaggio del presidente Meloni: Nell'ultimo Cdm approvato decreto che riforma politiche utili a combattere divari e disparità tra i territori

I° Maggio Festa dei Lavoratori, il messaggio del presidente Meloni: Nell'ultimo Cdm approvato decreto che riforma politiche utili a combattere divari e disparità tra i territori

Messaggio del presidente Giorgia Meloni in occasione del Primo Maggio Festa dei Lavoratori:

"Anche quest'anno abbiamo scelto di celebrare questa giornata così importante nell'unico modo che conosciamo, e cioè dando risposte concrete agli italiani e in particolare a quegli italiani che ogni giorno si rimboccano le maniche e con il proprio lavoro contribuiscono alla ricchezza della nostra Nazione.

Il Primo Maggio di un anno fa, se ricordate, avevamo riunito il Consiglio dei Ministri in questa sala e in quell'occasione avevamo approvato un decreto molto articolato con diverse misure in favore dei lavoratori, la più importante delle quali era il taglio delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35.000 euro. Grazie a quel taglio i lavoratori hanno ricevuto in busta paga fino a 100 euro in più al mese.
Una misura che abbiamo poi confermato per tutto il 2024 con la Legge di Bilancio. Abbiamo fatto questa scelta per difendere il potere di acquisto dei lavoratori, in particolare di quelli con i redditi più bassi, in un momento di alta inflazione. E allo stesso obiettivo, in questo anno e mezzo di Governo, abbiamo dedicato diversi altri provvedimenti: l'accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF che abbassa le tasse a tutti - anche se poi abbiamo annullato il beneficio per i redditi più alti - l'azzeramento fino a 3.000 euro annui dei contributi a carico delle mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli; il taglio delle tasse sui premi di produttività fino a 3.000 euro; l'innalzamento della soglia di detassazione del fringe benefit, cioè del contributo volontario che il datore di lavoro può dare al lavoratore, con un occhio di favore ai lavoratori che hanno dei figli a carico. Ma anche l'aumento delle pensioni minime, la piena indicizzazione delle pensioni più basse.
Tutto è stato fatto in un'ottica di redistribuzione della ricchezza.

Anche in vista di questo Primo Maggio, abbiamo scelto di continuare in questa direzione: abbiamo approvato un decreto che ci permetterà di aggiungere a tutte queste misure un altro provvedimento, grazie al quale a gennaio 2025 potremo erogare un'indennità di 100 euro per le famiglie monoreddito dei lavoratori dipendenti, ovvero quelle famiglie nelle quali c'è un unico reddito con almeno un figlio a carico e con un reddito complessivo non superiore ai 28.000 euro l'anno.
In questi 16 mesi noi ci siamo però occupati anche di aiutare le imprese ad assumere, perché dobbiamo sempre ricordare che non è lo Stato a creare occupazione e ricchezza, ma sono le imprese e i loro lavoratori che lo fanno. Il compito dello Stato è mettere quelle imprese, quei lavoratori, nella migliore condizione per creare quella ricchezza. Lo abbiamo fatto, anche questo, con una serie di norme molto concrete, non intendo elencarle tutte ma che ci hanno permesso di ottenere ottimi risultati sul fronte sul mercato del lavoro.

Da quando siamo arrivati al Governo gli occupati in Italia sono cresciuti di oltre mezzo milione. Abbiamo toccato il record di occupazione, il record di occupazione femminile, i contratti stabili aumentano, la precarietà diminuisce. Sono dati dei quali andiamo estremamente fieri e che sono stati salutati con soddisfazione anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che voglio ringraziare per le sue parole molto importanti.

Ma non vuol dire che vada tutto bene. Significa invece che bisogna continuare a lavorare, a fare di più e farlo meglio. Per questo, sempre nell'ultimo Consiglio dei Ministri, abbiamo approvato un altro importante decreto.
Un decreto molto corposo che riforma le Politiche di coesione - cioè quelle politiche che servono a combattere i divari e le disparità tra i territori - e che punta a spendere nel modo migliore le risorse europee e nazionali per la crescita e lo sviluppo della Nazione, e in particolare nel Mezzogiorno. Parliamo complessivamente di circa 74 miliardi di euro dei quali 42 sono Fondi europei. Risorse molto preziose che però troppo spesso in passato non sono state spese o non sono state spese adeguatamente, e che con questo decreto invece sarà possibile mettere a terra in tempi certi e veloci.

L'obiettivo è combattere, come dicevamo, i troppi divari ancora esistenti in Italia, a partire dal divario infrastrutturale che impedisce particolarmente al Sud di competere ad armi pari con il resto della Nazione. E allora in questo provvedimento è contenuta una misura fondamentale per il Mezzogiorno, ovvero l'istituzione del Fondo perequativo infrastrutturale e l'obbligo di destinare alle regioni del Sud almeno il 40% dei fondi pluriennali per gli investimenti.

Una percentuale che oggi è sensibilmente più bassa. Ma non è tutto. Con questo decreto ovviamente ci occupiamo ancora di lavoro: lo facciamo con un pacchetto di misure che nell'ambito di un programma che vale complessivamente oltre 5 miliardi di euro, vuole creare nuova occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno.

La principale di queste misure è l'esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni, se si assumono giovani sotto i 35 anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato, a patto che vengono assunti con contratto stabile. Cioè, se assumi un giovane a tempo indeterminato per due anni allo Stato non devi nulla, nel limite di 500 euro al mese. Vale in tutta Italia. Nelle regioni del Mezzogiorno il provvedimento vale però anche per gli over 35 che sono disoccupati da almeno due anni. La decontribuzione vale per le donne a prescindere dall'età su tutto il territorio nazionale, con maggiore accessibilità al beneficio per le donne che vivono nelle regioni del Mezzogiorno.

Gli incentivi non valgono solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per le iniziative di auto-impiego, sia nel Centro-Nord sia al Sud, dove rafforziamo la misura "Resto al Sud" e prevediamo un contributo che arriva fino a 200 mila euro per chi avvia una nuova attività.
E poi ancora: prevediamo azioni per riqualificare i lavoratori di grande imprese in crisi e ci occupiamo di affrontare problemi irrisolti da molti anni - troppi anni - come, ad esempio, la riqualificazione dell'area di Bagnoli alle porte di Napoli.
Abbiamo destinato a quell'area - che può essere fondamentale in una prospettiva di rilancio industriale di tutta la Campania - e non solo - 1,2 miliardi di euro. Parallelamente, abbiamo esteso ad alcune aree delle zone logistiche semplificate del Centro-Nord, lo stesso credito d'imposta per gli investimenti e le stesse semplificazioni che sono già previste per la ZES unica del Mezzogiorno. Agli incentivi per la ZES unica - Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno che è stata istituita da questo Governo e che consente a chiunque investa nelle regioni del Sud di avere incentivi e semplificazioni - destiniamo quasi 2 miliardi di euro.

Ci sarebbero molte altre cose da raccontare di questo importante provvedimento, che è una risposta tangibile e concreta a chi dice che a questo Governo non starebbe a cuore il Mezzogiorno. È l'esatto contrario. Ci crediamo così tanto che non vogliamo viva di sussidi, ma vogliamo che viva di lavoro e di sviluppo, dimostrando finalmente il suo valore. Ho preferito concentrarmi sulle norme che riguardano il lavoro per dire ancora una volta, con i fatti, buona festa dei lavoratori a tutti".

Redazione PrimaPagina


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