CASO CAMICI, il governatore Fontana prosciolto. Borghi (Lega): “E’ stata una cosa vergognosa, la vita di una persona perbene messa in piazza, solo fango. La stampa è parte del problema”

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana è stato prosciolto sul caso camici "perché il fatto non sussiste", una notizia fatta passare quasi in secondo piano da certa stampa abituata a mettere nel tritacarne l'imputato di turno se è un esponente politico di centro-destra. Fontana era stato accusato di frode in pubbliche forniture per il caso dell'affidamento nell'aprile 2020 da parte della Regione di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75 mila camici e altri dpi a Dama, società del cognato Andrea Dini. La difesa da subito spiegò che non ci fu nessuna gara, ma si trattò di un' offerta d'urgenza accettata come una fornitura a pagamento di dispositivi che poi si decise di donare. Alla fine delle indagini il gup di Milano Chiara Valori, sceglie la via del prosciogliendo di Fontana e degli altri 4 imputati e decide per il "non luogo a procedere perché il fatto non sussiste".
Una notizia che ha restituito gioia e serenità prima al diretto interessato, Attilio Fontana, e poi a tutti gli esponenti della Lega, anche se "un po' di amaro resta per il fango gettato su una persona perbene", come ha dichiarato Borghi nell' intervista rilasciata alla nostra Elisa Saltarelli
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