Matteo Renzi salva il ministro Bonafede. Niente di nuovo. Tutto prevedibile. Chi si aspettava un colpo di coda del leader fiorentino verso il governo, ha peccato di ingenuità. Resta solo da vedere nei prossimi giorni, se ci saranno dei cambiamenti nella struttura piramidale dell'esecutivo e capire il perché di tanta devozione verso questa maggioranza; se è stata solamente paura di andare ad eventuali elezioni anticipate, oppure ha pensato bene di impiegare questa strategia già collaudata, per ottenere un vantaggio. Oggi il leader di Italia Viva smentisce i retroscena ipotizzati in merito a trattative delle ultime ore. Nel discorso al Senato, esordisce togliendo ogni dubbio sulla sua posizione: "Voteremo contro le mozioni sfiducia. Riconosciamo al centro-destra e alla senatrice Bonino, di aver posto dei temi veri. Le vostre mozioni non erano strumentali, ma non le voteremo" aggiunge, "Non le voteremo per motivi politici". Nei dieci minuti di intervento in Aula, passa dalle considerazioni su giustizialismo e sulla giustizia, a parole di encomio e di esortazione al rispetto della figura istituzionale del presidente del Consiglio. Sottolinea l'apprezzamento a Conte nell'aver sostenuto la battaglia di legalità portata avanti dalla sua ministra, Teresa Bellanova e sottolinea i punti su cui, secondo Italia Viva, il governo dovrà lavorare. Renzi sarà prevedibile, ma le sue mosse non sono a caso. Tanto parole di elogio e l'invito al rispetto della figura del presidente del Consiglio, lasciano presagire un conto che sta per essere presentato, o perlomeno, un velato invito al premier nel convergere verso i punti programmatici di Italia Viva, che per l'ennesima volta ha voluto mostrare di essere l'ago della bilancia di un governo decisamente poco solido.
Elisa Saltarelli