CONSIGLIO DEI MINISTRI: Nel Def appena approvato non c’è l’aumento dell’Iva, ma spunta la parola “RIMODULAZIONE”

CONSIGLIO DEI MINISTRI: Nel Def appena approvato non c’è l’aumento dell’Iva, ma spunta la parola “RIMODULAZIONE”

Appena concluso a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri. Al termine della riunione, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, hanno illustrato in conferenza stampa la Nota di Aggiornamento al Def 2019. Conte ha annunciato che sono stati trovati i 23 miliardi per scongiurare l'aumento dell'Iva, che sarà quindi completamente sterilizzata. Ma il ministro Gualtieri a proposito dell'Iva, pronuncia la parola "rimodulazione", ovvero un cambiamento delle aliquote, ridimensionando immediatamente il tentativo di rassicurazione da parte del premier. La manovra per il 2020 sarà di circa 29 miliardi: buona parte delle coperture arriveranno da 14 miliardi di flessibilità e 7 miliardi di proventi dalla lotta all'evasione. L'obiettivo programmatico di deficit/Pil è individuato al 2,2% nel 2020 (contro il 2,1% concordato con l'Europa), in discesa all'1,8% nel 2021 e all'1,4% nel 2022. Conte ha parlato di "Green new deal", una serie di misure "verdi" orientate al contrasto ai cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all'economia circolare, alla protezione dell'ambiente e alla coesione sociale e territoriale.Tutti gli interventi, ha spiegato il premier, sono volti ad assicurare la crescita economica in un contesto di sostenibilità delle finanze pubbliche, attraverso l'incremento degli investimenti pubblici, in particolare di quelli per l'innovazione, per la conversione all'economia verde e per il potenziamento delle infrastrutture materiali, immateriali e sociali, attraverso la riduzione "delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l'ambiente e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del Pil", cioè circa 1,7-1,8 miliardi. Per quanto riguarda la lotta all'evasione, nel Def si legge che sono previste "nuove misure di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali, nonché interventi per il recupero del gettito tributario anche attraverso una maggiore diffusione dell'utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili". Previsto il Bonus per l'utilizzo delle carte di credito, l'obiettivo è restituire fino a 475 euro a chi, nell'anno precedente abbia speso fino a 2.500, con carta o bancomat, per comprare nei settori più a rischio evasione.


Francesca R. Coluzzi

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