MANOVRA: L'ITALIA NON CAMBIA

MANOVRA: L'ITALIA NON CAMBIA

Il Governo italiano replica ai rilievi della Commissione Europea sul documento programmatico di bilancio. La lettera di risposta è chiara, Tria ribadisce che saldi e crescita restano invariati. L'Italia dunque non si piega di fronte alle richieste insistenti dell'UE. Il governo resta fiducioso sulla possibilità di conseguire gli obiettivi di crescita, scrive il ministro Tria nella lettera alla Ue spiegando che la manovra è stata costruita sulla base del quadro tendenziale e non tiene conto della crescita programmata. Questa impostazione prudenziale introduce nella legge di Bilancio un cuscinetto di salvaguardia, che previene un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti. Il governo ha deciso di innalzare all'1% del Pil per il 2019 l'obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico che vale 18 miliardi. Lo precisa Tria nella lettera alla Ue che accompagna il nuovo Dpb. Nella Nota di aggiornamento al Def il governo aveva previsto incassi da privatizzazioni per lo 0,3% del Pil l'anno per il 2019 e 2020. Quindi in precedenza si prevedano circa 10 miliardi in due anni, ora 18 miliardi in in anno solo. Anche per il 2018 la Nadef prevedeva lo 0,3% (5,4 miliardi) da privatizzazioni. Nella legge di bilancio è confermata la destinazione dello 0,2% degli investimenti all'idrogeologico. L'Italia non è stato il solo Stato Ue a ricevere una richiesta di chiarimenti da parte della Commissione europea sul bilancio 2019. Gli altri cinque Paesi che hanno ricevuto una missiva da Bruxelles sono Francia, Slovenia, Spagna, Portogallo e Belgio.


Redazione


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