La Tav spacca la maggioranza, crisi di Governo alle porte. Probabile rimpasto

La Tav spacca la maggioranza, crisi di Governo alle porte. Probabile rimpasto

Il voto sulle mozioni al TAV sancisce la spaccatura della maggioranza giallo-verde. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, in questo equilibrio già labile da tempo, è stata la sonora bocciatura della mozione presentata dal M5S, che ha ottenuto 181 voti contrari. I grillini sono stati isolati in Aula dalle votazioni favorevoli alle mozioni per il Si TAV, presentate da Lega, Pd, FdI e FI. Clima comprensibilmente teso, dopo la seduta dichiarata chiusa dalla presidente Casellati, nessuno dei ministri ha voluto rilasciare dichiarazioni. Tutto cambia in pochi minuti, malumori, tensioni e cambi di programma iniziano a far emergere che ci saranno conseguenze politiche. Il vicepremier Luigi Di Maio lascia l'Aula, forse per le pressioni su possibili dimissioni del Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che ha sempre fortemente osteggiato l'opera. Salvini, cambia l'agenda del giorno che lo avrebbe voluto ad Anzio nel pomeriggio, invece corre da Conte e si trattiene circa un'ora con il premier a Palazzo Chigi. Insomma, le voci su un probabile rimpasto e di una crisi di Governo, che si sono rincorse per tutto il pomeriggio, sembrano prendere corpo. Secondo indiscrezioni, nel corso dell' incontro fuori programma a palazzo Chigi avvenuto intorno alle 19.00, il vicepremier leghista avrebbe chiesto al premier Giuseppe Conte una sorta di rivoluzione nell'esecutivo giallo-verde, con nomi nuovi per tre ministeri, presumibilmente Trasporti, Economia e Difesa e un "contratto" di Governo rivisto per venire incontro alle richieste della Lega. Anche se nessuno degli attori dell'esecutivo ha dichiarato apertamente una crisi politica, ad evocare una spaccatura problematica, è stato il leader leghista ieri sera, dove è intervenuto dal palco di Sabaudia: "Non sono fatto per le mezze misure, o si possono fare le cose oppure si torna a votare".

Redazione


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