Giorgia Meloni e il governatore dell'Abruzzo Marco Marsilio, hanno presentato oggi alla Camera, la proposta di legge di FdI sull'assegnazione delle case popolari, che approderà nella giunta abruzzese, lunedì 5 agosto. Una legge, punto di partenza per avviare quelle modifiche necessarie ad un sistema che oggi vede uno sbilanciamento nei criteri di assegnazione delle abitazioni di edilizia pubblica, che va troppo frequentemente a discapito degli italiani. La proposta di legge in sostanza, dice che le case popolari, cioè le case che sono state costruite con il sacrificio degli italiani, devono andare a chi le merita, a chi le merita anche per comportamento, a chi rispetta la nazione, a chi è onesto e a chi ne ha bisogno.
I principi che governano questa norma, illustrati da Giorgia Meloni:
"No alle corsie preferenziali per gli stranieri. Noi viviamo in una nazione nella quale con le norme che ci sono, purtroppo la popolazione straniera, che più o meno equivale all' 8% di quella totale, in alcuni casi accede alle case popolari con percentuali che arrivano all' 80 %. Quindi c'è una discriminazione bella e buona nei confronti degli italiani, che noi vogliamo superare. Chiediamo che gli stranieri, nell'accesso alle case popolari, abbiano gli stessi obblighi che hanno gli italiani. Stessi obblighi chiaramente sulle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali, che vanno dimostrate. Su questo tema il primo in Abruzzo ad accendere i riflettori fu il sindaco de L'Aquila di FdI Pierluigi Biondi, che arrivato alla guida dell'amministrazione comunale, tirò fuori il bando sull'assegnazione dell' housing sociale, che nelle prime 50 case che assegnava vedeva una "leggerissima" priorità nei confronti degli stranieri, ebbe il coraggio di annullare quel bando, di fare quel bando secondo criteri che non privilegiassero alcuni e le case sono state distribuite in maniera molto più equa".
"Case popolari solo alle persone oneste. Noi prevediamo che decada dal beneficio chi si macchia di reati. Prevediamo che venga abbassato a tre anni il limite di condanna per essere esclusi, oggi è a 5".
"Prevediamo che non abbia diritto ad accedere alla casa popolare chi non ottempera all' obbligo di mandare a scuola i propri figli. Pensiamo che questa possa essere una norma a tutela dei tanti dei bambini ai quali oggi viene negato il diritto fondamentale di essere istruiti, di andare a scuola e di avere le pari condizioni che hanno altri bambini".
"Nessuna casa costruita col sacrificio degli italiani verrà data a chi insulta l' Italia e i suoi simboli. Chi si macchia di reati di vilipendio verso la nazione, verso la bandiera, verso le forze armate, non potrà avere accesso alla casa popolare, perché se vuoi beneficiare di quello che l 'Italia ha costruito, la prima regola è che tu rispetti l 'Italia".
Giorgia Meloni ha annunciato che a settembre chiederà a tutti i gruppi regionali di FdI, di presentare una proposta analoga, richiesta estesa anche agli alleati negli accordi che si faranno per le elezioni delle regioni che andranno a votare il prossimo anno. La norma dovrà essere prevista nel programma elettorale del candidato presidente per avere anche il consegno e il sostegno di Fratelli d' Italia.
"Norme di buon senso che non si fanno più", ha poi aggiunto Giorgia Meloni.
Redazione