Nessuna intesa tra M5s e Lega sulla riforma della Giustizia. Agli alleati di Governo non sono bastate nove ore di Consiglio dei ministri per trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Un confronto andato avanti sino alla mezzanotte, che ha sfornato solo malumori e un timido via libera al provvedimento "salvo intese", vale a dire niente di definitivo. La Lega in una nota fa sapere la sua posizione: "C'è distanza sulla riforma della giustizia. La Lega è per lo stato di diritto, per tempi certi per la giustizia. L'Italia è un paese democratico, Lega vuole garanzie per gli italiani. Servono manager nei tribunali che garantiscano il rispetto dei tempi, servono nuove regole sulle intercettazioni, la separazione delle carriere. la Lega non vuole i cittadini ostaggio a vita della giustizia e non accetta riforme di facciata". Salvini lo aveva già detto in mattinata prima dell'inizio del Cdm "questa riforma della Giustizia è acqua fresca. Non c'e' quello scatto in avanti che si attendono gli italiani". Diversa l' opinione di Di Maio, che aveva espresso ottimismo e appoggio alla riforma del Guardasigilli: "Oggi il nostro Alfonso Bonafede porta in Consiglio dei ministri una riforma epocale sulla giustizia. Una riforma che sanziona i magistrati che perdono tempo e che riduce drasticamente i tempi dei processi civili e penali rilanciando investimenti e crescita. Basta indagati a vita, chi sbaglia paga e subito. Basta aspettare anni prima di essere risarciti. Basta con le spartizioni di potere al CSM. Mi auguro nessuno pensi di bloccarla, sarebbe un grave danno al Paese".
Redazione