Il Ministro Luigi Di Maio ha presieduto oggi al MiSE il tavolo di crisi su Whirlpool e in particolare sulla situazione occupazionale e produttiva dello stabilimento di Napoli, a cui hanno preso parte i rappresentanti dell'azienda, gli enti locali e i sindacati.
"Lo Stato non si può permettere che una multinazionale americana venga nel nostro Paese, firmi un accordo e poi metta per strada 700 persone, soprattutto se questa multinazionale americana ha preso negli ultimi anni 50 milioni di euro di incentivi", ha dichiarato il ministro, "Gliel'ho detto chiaramente oggi al tavolo: o entro sette giorni portano una soluzione per lasciare aperta quell'azienda e far lavorare le persone, o noi gli togliamo i soldi che hanno preso dallo Stato. Gli tolgo quelli che gli stavamo per dare e gli tolgo quelli che già gli abbiamo dato, con alcuni strumenti che dovevano servire a creare più lavoro. Parliamo di almeno 15 milioni di euro già concessi, più quelli che stavano per arrivare".
Luigi La Murgia, ad di Whirlpool Italia, secondo quanto riferito da fonti sindacali, ha detto di non voler "chiudere" lo stabilimento di Napoli ma di voler "individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo. Oggi una soluzione non l'abbiamo", ha aggiunto il dirigente, confermando la volontà di vedere a terzi. Di fronte a questa posizione il ministro Di Maio avrebbe invitato l'azienda ad una ulteriore riflessione, rimandando il punto alla prossima settimana.
Francesca R. Coluzzi