Palazzo Chigi - Conte indice una conferenza stampa. Tira le orecchie ai vice. Ma il Re ora è solo.

Palazzo Chigi - Conte indice una conferenza stampa. Tira le orecchie ai vice. Ma il Re ora è solo.

Crisi di governo più vicina? Forse si. E' una solitudine percepibile a pelle, quella del premier, quando appare in conferenza stampa nella sala dei Galeoni a Palazzo Chigi. Conte ce la mette tutta per dare una parvenza di credibilità del Governo che rappresenta, ma lo sforzo è davvero arduo. Da bravo avvocato fa un'arringa difensiva lodevole dell'operato dell'esecutivo ad un anno dall'insediamento, ma non basta. Il discorso dignitoso, ha le sfumature di un rituale con l'intento di recuperare una centralità del suo ruolo di leader che da tempo oramai ha cominciato a vacillare. Cerca di rimettere ordine nel palazzo il premier. "Questa casa non è un albergo", mancava che dicesse, mentre tirava le orecchie ai due vice litigiosi. Se l'insolita alleanza, un anno fa, era partita come Governo del "cambiamento", ora siamo di fronte al Governo dello "sfaldamento". Troppi sconfinamenti, troppe intrusioni, hanno minato la già difficile coabitazione tra i protagonisti di questo insolito matrimonio tra M5s e Lega. Il contratto stipulato tra le due forze politiche, doveva essere una garanzia di coesione e solidità, ma il ciclo serrato di tornate elettorali ha dato il colpo di grazia, scatenando la guerra dei Roses. Ha portato ad atteggiamenti divisori, sino ad arrivare, nel caso del grillini, agli insulti verso l'alleato, diventato avversario pur di demolirlo ed accaparrarsi voti. Come è andata a finire lo sappiamo. I numeri scaturiti dalle europee, hanno invertito le forze politiche. Ma nel suo intervento Conte sorvola candidamente su questo aspetto, relegando ad un angolo del suo discorso, la validità dei risultati, secondo lui espressione di una realtà strettamente europea. Quando invoca il rispetto della "grammatica istituzionale", affinché si possa far funzionare al meglio tutte le aree operative del Governo, Conte fa un grande errore a mio avviso, non considera altrettanto importante la "matematica popolare", che corrisponde a numeri tutt'altro che trascurabili: 34% (e oltre) contro 17%. E' qui che indossa la veste gialla, che rivela la sua natura grillina, sebbene ad una domanda sulla sua presunta vicinanza al M5s, neghi. Bacchetta i due vice, se lo meritano, fa bene. Li invita a mollare le ostilità e a mettersi a lavorare, pena le sue dimissioni. Ma fa passare in cavalleria le evidenti responsabilità distruttive di alcuni verso gli altri, agendo come un giudice svogliato e sbrigativo, che non approfondisce e in una separazione fra coniugi, dà la colpa ad entrambi, sebbene sia stato solo uno a massacrare di botte l'altro. Non vedo imparzialità. Vedo un presidente dignitoso, composto, non fragile, ma sicuramente solo.

Elisa Saltarelli


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