Noi pensiamo che una città debba essere intesa sempre come un organismo vivente, e in quanto tale, potremmo riconoscerlo intelligente, solo quando, saremmo in grado di vedere la sua autonomia strutturale, in ogni suo ambito funzionale. Chiaramente, per riuscire nell'intento, avremmo bisogno di tante donne e tanti uomini intelligenti che quotidianamente, sappiano dimostrare di esserlo attraverso la loro azione rispettosa nei confronti delle persone, degli animali e dell'ambiente che hanno vicino. Pertanto, possiamo dire con molta franchezza che una città potrà essere definita intelligente, solo quando metterà al centro della sua azione, donne e uomini formati dalla società, per agire con saggezza e in piena autonomia, in ogni ambito della città, senza danneggiare nessuno, tanto meno, l'ultimo, quello bisognoso, ad essa vicino. Purtroppo, ad oggi, questo non accade, tanto è che molte città che si definiscono intelligenti con gli slogan, di fatto, con le loro azioni, ci dimostrano di essere tutto, tranne che intelligenti.
Un ambito molto importante con il quale è possibile misurare l'intelligenza di una comunità, è quello relativo la gestione dello smaltimento dei rifiuti prodotti in città. E premettiamo subito che, con il nostro modo di vedere le cose da un punto di vista sociale e architettonico, troviamo a prescindere, poco intelligente pensare che ancora oggi si possa pensare che il rifiuto prodotto in una città, possa essere per "x" motivi, smaltito in altra città. E' di fatto, però, cosa comune, non volere più smaltire il rifiuto a casa propria, in quanto, si preferisce farlo per il bene della propria comunità "egoista", a casa degli altri, magari, proprio in quella di qualche comunità vicina che, prendendola per la gola, perché, bisognosa di sfamare la propria gente, si concede disponibile ad accollarsi senza nessuna misura, il "trasbordo" violento dei rifiuti prodotti da altri.
Prendiamo il caso di Roma, dove, qualche giorno fa, la Sindaca Virginia Raggi, ha chiaramente dichiarato con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, la sua chiara intenzione di voler trattare egoisticamente i rifiuti prodotti dai suoi concittadini, a casa di altri e non a casa propria.
Dal nostro punto di vista, troviamo drammatico pensare che una città importante come quella di Roma, che per la sua grandezza, dovrebbe saper dare un esempio "eterno" a tutti, pensi di più a strutturare la propria città in maniera tale da smaltire i propri rifiuti altrove, invece di pensare di gestire la quantità dei suoi rifiuti, in una grande risorsa da trasformare in una intelligente economia pulita, da ripartire, oltretutto e quanto meno, con gli stessi cittadini che tale risorsa, contribuiscono a produrre quotidianamente.
La sola idea di pensare che in futuro dovremmo continuare a scontrarci con amministratori che non abbiano nel loro grembo, una o più idee con le quali, coltivare il rifiuto come risorsa, ma anzi, come qualcosa da doversi egoisticamente sbarazzare a casa di altri, non ci piace per niente. Pertanto, chi preferisce di voler portare a spese dei propri contribuenti, i rifiuti altrove, deve capire che non è per niente intelligente farlo, sia per un motivo etico e morale che per uno economico e ambientale.
Oggi abbiamo la possibilità di trasformare la risorsa del rifiuto prodotto in città, in una economia pulita e circolare. E data questa possibilità, ogni comunità intelligente, dovrebbe pretendere con forza, il diritto di poter lavorare sul proprio territorio (magari in architetture idonee), la propria risorsa del rifiuto e vietarne, anche per un dovere civico nei confronti del proprio vicino, lo smaltimento fuori porta.
Noi pensiamo che in futuro, nessuna comunità, dovrà mai più essere, la pattumiera di un'altra città.
Emanuel Acciarito