PD ritira ddl su indennità parlamentari – TAVERNA: “Il ritiro del ddl è una delle più grandi ammissioni di colpevolezza”

PD ritira ddl su indennità parlamentari – TAVERNA: “Il ritiro del ddl è una delle più grandi ammissioni di colpevolezza”

Ancora tensione tra il M5S e il Pd, dopo le polemiche in merito al ddl sulle indennità parlamentari, annunciato dal tesoriere del partito democratico Luigi Zanda. Quella proposta di legge, era arrivata, qualche settimana fa, come uno schiaffo in faccia ai cittadini, ed era diventata oggetto di una campagna di forte contrapposizione da parte dei 5Stelle, che accusavano il partito di Zingaretti di voler aumentare, con questa riforma, gli stipendi di deputati e senatori. Zanda invece giustificava l'iniziativa dichiarando di voler equiparare le indennità italiane a quelle dei parlamentari europei e lanciava accuse al ministro Di Maio: "Quello di Di Maio è un atteggiamento di rarissima arroganza. Non gli basta essere capo partito, vicepremier, guidare due dicasteri, vuole essere anche grande inquisitore e giudice. Attualmente i senatori guadagnano al netto 11.134 euro, quelli europei, a cui il mio ddl equipara gli stipendi, 10.499. Si aggiunga poi che il fisco italiano è più severo di quello europeo".

Puntuale la replica della vicepresidente M5s del Senato Paola Taverna: "Hanno provato a fregare ancora una volta i cittadini ma gli è andata male. Il ritiro del ddl poi è una delle più grandi ammissioni di colpevolezza della storia della politica. Stendiamo un velo pietoso".

Francesca R. Coluzzi

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