Anche Calenda va all'attacco di Salvini

Anche Calenda va all'attacco di Salvini

Il Partito democratico, lontano dal fare un'opposizione costruttiva, ogni giorno non perde occasione per attaccare il Governo. Dopo Zingaretti, che invita Di Maio a cacciare Salvini, anche Calenda casca nel gioco boomerang dell'attacco continuato all'avversario, perdendo così, lo scettro di unico uomo di sinistra con una discreta capacità critica. Quella capacità mostrata in più occasioni, di saper analizzare le cause della morte lenta del suo partito e che, qualche mese fa, lo aveva spinto a scrivere un tweet come questo: "Il PD non basta più per niente: o si mette a disposizione di un progetto più ampio e convincente o rischia davvero di estinguersi".

Oggi, in un incontro con i giornalisti, Calenda si lascia andare a dichiarazioni che non sembrano appartenere allo stesso uomo politico che in passato aveva mostrato compostezza e autocritica. Da buon piddino sul piede di guerra, approfitta della tragica vicenda di Napoli, in cui è stata gravemente ferita la piccola Noemi, per dare addosso al ministro dell'Interno.
La colpa del leader della Lega, secondo Calenda, è quella di non aver interrotto la campagna elettorale per le elezioni Europee, dopo la sparatoria in cui è rimasta ferita la bambina. "Matteo Salvini, dopo la sparatoria a Napoli, con una bambina in fin di vita, ha deciso di non sospendere la campagna elettorale, è andato a Forlì, su un balcone, scimmiottando Mussolini, ha detto che i camorristi si sparassero pure. Non ha nessuna dignità istituzionale, io credo che si debba dimettere", ha dichiarato.

Elisa Saltarelli

Condividi questo articolo sui social: