SUMMIT PACE IN UCRAINA Passi avanti ma dichiarazione di Bürgenstock non fa unanimità. Meloni: Tre temi cruciali di interesse globale discussi oggi, sicurezza nucleare, sicurezza alimentare e il ritorno dei minori sfollati

SUMMIT PACE IN UCRAINA Passi avanti ma dichiarazione di Bürgenstock non fa unanimità. Meloni: Tre temi cruciali di interesse globale discussi oggi, sicurezza nucleare, sicurezza alimentare e il ritorno dei minori sfollati

Concluso il vertice di Pace del Burgenstock, la Conferenza sulla pace in Ucraina organizzata dalla Svizzera. Secondo Viola Amherd questo incontro è stato un successo. Sulla stessa linea la considerazione fatta da Zelensky, che ha tenuto un numero straordinario di incontri bilaterali in poche ore: "È un grande successo, la Russia ha remato contro", ha sottolineato il leader ucraino, che nell'intervento finale ha tirato una frecciatina alla Cina, la vera assente: "Pechino ha influenza politica sulla Russia, può aiutarci. Rispettiamo la loro integrità territoriale e chiediamo che loro rispettino la nostra. Abbiamo un solo nemico, Putin. Lui combatte ormai per se stesso, sa che è isolato e lo sa anche la Cina, credetemi". Grandi passi avanti dunque in questo summit, ma c'è ancora da fare, la dichiarazione conclusiva infatti non è stata approvata all'unanimità. Il testo ha trovato il sostegno di 84 (e non 85 come inizialmente affermato) dei 100 Paesi e organizzazioni presenti. Non hanno firmato: Arabia Saudita, Armenia, Brasile, Colombia, Emirati Arabi, India, Indonesia, Libia, Messico, Sud Africa, Thailandia e Vaticano (presente come "osservatore", così come il Brasile). Compatti invece tutti i Paesi occidentali rappresentati, istituzioni Ue e Consiglio d'Europa. Ora l'obiettivo è quello di organizzare un secondo vertice al quale dovrebbero poter prendere parte anche la Russia e la Cina. L'auspicio è che la guerra finisca in tempi brevi poiché le sue conseguenze si avvertono in tutto il mondo, come testimoniato dal presidente del Ghana Nana Addo Dankwa Akufo-Addo e da quello cileno Gabriel Boric. Il documento, lungo poco più di due pagine, in sintesi condanna la minaccia delle armi nucleari, chiede il ritorno in Ucraina dei bambini deportati in Russia e l'esportazione senza ostacoli del grano ucraino. 

Intervento del presidente Giorgia Meloni:

"Cara Viola, caro Volodymyr, colleghi,
sono trascorsi 844 giorni dall'inizio della guerra di aggressione russa. 844 giorni di eroica resistenza dell'Ucraina e di un'incrollabile unità che non ha mai smesso di sostenere il popolo ucraino.
Difendere l'Ucraina significa difendere quel sistema di regole che tiene insieme la comunità internazionale e protegge ogni Nazione. Se l'Ucraina non avesse potuto contare sul nostro supporto e, pertanto, fosse stata costretta ad arrendersi, oggi non saremmo qui a discutere le condizioni minime per un negoziato. Saremmo qui a discutere soltanto dell'invasione di uno Stato sovrano e possiamo tutti immaginare con quali conseguenze. Cari colleghi, pace non significa resa, come il Presidente Putin sembra suggerire con le sue ultime dichiarazioni. Non è così. Confondere la pace con la sottomissione creerebbe un pericoloso precedente per tutti. La Conferenza di oggi rappresenta un'iniziativa coraggiosa, che smantella certe narrative o propagande. Nessuno può mettere in discussione l'importanza assoluta dei tre temi cruciali di interesse globale che sono stati discussi oggi, sicurezza nucleare, sicurezza alimentare e dimensione umana, in particolare il ritorno dei minori sfollati. Sono importanti per tutti noi, e penso anche sulla base della discussione odierna che ci sia tanto che possiamo costruire a partire da qui. L'Italia ha sempre fatto la sua parte, e non intende sfilarsi. Tuttavia, abbiamo bisogno di unire tutti i nostri possibili sforzi, per aiutare l'Ucraina a guardare al futuro. E' esattamente ciò che abbiamo fatto al Vertice del G7 sotto la Presidenza italiana, in occasione del quale abbiamo raggiunto un accordo per mettere a disposizione di Kiev, entro la fine dell'anno, un ulteriore sostegno finanziario pari a circa USD 50 miliardi, valorizzando le entrate straordinarie derivanti dai beni sovrani russi immobilizzati. E' un risultato estremamente significativo, frutto di un grande lavoro di squadra realizzato dai Leader dei G7. Caro Volodymyr, sono qui per dirti che puoi continuare a contare su di noi, per tutto il tempo necessario. Continueremo a compiere ogni possibile sforzo per far proseguire l'impegno di tutti i partner internazionali, perché anche loro stanno patendo le conseguenze globali di questo conflitto. Intendiamo fare tutto ciò che ci è possibile per trasformare un futuro di pace e libertà per l'Ucraina in una realtà".

Redazione


Condividi questo articolo sui social: