Nel decreto sul Pnrr si coinvolgeranno le associazioni "pro-vita" all'interno dei consultori femminili. L' emendamento, su cui il governo ha messo la fiducia, determina che le Regioni, nell'organizzare i servizi dei consultori, possano "avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità". Il testo, a prima firma di Lorenzo Malagola di FdI, è passato in commissione bilancio e da subito le opposizioni sono partite all'attacco, con Pd e M5S che hanno iniziato a parlare di offesa ai diritti della donna e alla sua autodeterminazione. Oggi in Aula alla Camera, l'emendamento è stato approvato con 185 voti favorevoli, 115 contrari e 4 astenuti. La presenza di volontari pro-Vita nei consultori femminili, spiega la maggioranza, vuole essere una opportunità di riflessione per tutte le donne che si trovano ad affrontare una scelta dove spesso si è sole, senza quel supporto necessario per far capire che la decisione giusta, sempre in piena libertà, a volte non è solo quella di rinunciare alla maternità, ma di intravedere una alternativa. Alle critiche dei grillini, che definiscono la politica del governo Meloni addirittura "oscurantista", e a quelle della Schlein che parla di "attacco alla libertà delle donne", è arrivata puntuale la risposta del vice-presidente della Camera Fabio Rampelli, che ha sottolineato: "Nessuno vuole riformare o abrogare al 194. Ma applicarla nella sua interezza. L'obiettivo è quello di offrire senza oneri per lo Stato la possibilità di riflessione come previsto già dalla legge".
Redazione PrimaPagina