Boldrini delusa, REVENGE PORN non passa per 14 voti - martedì si torna in Aula

Boldrini delusa, REVENGE PORN non passa per 14 voti - martedì si torna in Aula

Momenti di tensione oggi in Aula alla Camera, impegnata all'esame del ddl "Codice rosso". La bagarre che si è scatenata, ha costretto il presidente Fico a sospendere la seduta, dopo che la deputata di FI Stefania Prestigiacomo, ha lasciato il suo banco e si è diretta verso i banchi del governo, schierandosi, con altre deputate, davanti ai posti spettanti all'esecutivo. La protesta è avvenuta durante la discussione all'emendamento sul 'revenge porn', che per soli 14 voti, viene respinto. L'emendamento, che avrebbe introdotto il reato di revenge porn, cioè la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata, puntava a riempire un vuoto normativo, introducendo un nuovo tipo di reato e obbligando le piattaforme online alla rimozione dei video entro 48 ore. La prima firmataria della proposta era stata Laura Boldrini di Liberi e Uguali, appoggiata da Forza Italia e dal Partito Democratico, ma Lega e M5S hanno votato contro. I grillini hanno giustificato la loro posizione contraria, sostenendo che ci fosse bisogno di una legge più completa sul tema e che un emendamento non fosse sufficiente. Hanno infatti presentato al Senato una proposta che introduce pene dai 6 mesi a 3 anni per chi pubblica foto private senza il consenso dell'interessato, che diventano fino a 4 anni nel caso di ex partner e fino a 10 anni se la vittima si uccide. Posizione che è stata appoggiata anche da Giulia Sarti, deputata del M5S, diventata vittima di revenge porn in queste ultime settimane. La discussione in Aula riprenderà martedì 2 aprile.


Redazione


Condividi questo articolo sui social: