MANOVRA, 136 articoli in 70 pagine per interventi su: energia, pensioni, sanità, tregua fiscale

MANOVRA, 136 articoli in 70 pagine per interventi su: energia, pensioni, sanità, tregua fiscale

Incomincia a prendere forma il testo della manovra presentato in conferenza stampa il 22 novembre dal premier Meloni.

Una volta approdata in parlamento, inizierà il lavoro di discussione in commissione e l'approvazione degli emendamenti e si cercherà di modificarla o come previsto dal dibattito politico, di migliorarla. Le misure del testo, definito in 70 pagine dal Consiglio dei ministri, si compone di 136 articoli divisi in 15 capitoli. Una manovra definita "coraggiosa", come aveva detto il premier in conferenza stampa. Oggi su twitter Meloni rimarca lo spirito di una manovra nella direzione degli aiuti per famiglie e imprese: "Sostegno alle imprese: rafforzato credito d'imposta per il caro energia. Aumento platea famiglie per le quali lo Stato interviene per calmierare bollette. Iva al 5% sul gas. Nuova norma su extraprofitti energetici. Come promesso, la voce maggiore di spesa in Legge di bilancio sarà destinata a contrastare il caro energia, 21 miliardi nel 2023. Dal governo risposte concrete e immediate per mettere in sicurezza cittadini e imprese".

Questi alcuni dei provvedimenti di maggiore rilievo:

L'applicazione della flat tax al 15% passa da 65mila ad 85mila euro, con una precisazione importante nel testo: "Il regime forfettario cessa di avere applicazione dall'anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100 mila euro". In questo caso è "dovuta l'imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate, che comportano il superamento del predetto limite".

Dieci sono le modalità di regolarizzazione previste dalla manovra per la cosiddetta 'tregua fiscale':

1- Definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni;

2- Regolarizzazione di irregolarità formali;

3- Ravvedimento speciale delle violazioni tributarie;

4-Definizione agevolata dei procedimenti di accertamento;

5-6- Definizione agevolata e conciliazione agevolata delle controversie tributarie;

7- Rinuncia ai giudizi in cassazione;

8- Rate non pagate;

9- Stralcio cartelle sotto 1000 euro;

10- Definizione dei ruoli affidati alla riscossione dal 2000 al giugno 2022.

Due miliardi in più nel 2023 e altrettanti nel 2024 per finanziare la sanità, così distribuiti: per il prossimo anno 1,4 miliardi sono destinati a fare fronte ai maggiori costi determinati dall'aumento dei prezzi delle fonti energetiche, altri 650 milioni, nel 2023, da destinare all'acquisto dei vaccini e dei farmaci anti Covid.


Istituito fondo per la sovranità alimentare da 25 milioni di euro per il 2023, e altrettanti per ciascuno dei tre anni successivi. La misura punta a "rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione del costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari".

Sale l'accisa sulle sigarette che nel 2023 sarà di 36 euro per mille sigarette, l'equivalente di 70 centesimi medi per un pacchetto di 20 sigarette; per l'anno 2024 l'aumento sarà pari a 36,50 euro e, a partire dall'anno 2025, arriverà a 37 euro.


Scendono le tasse sulle mance ai camerieri: l'importo, che costituisce reddito imponibile, sarà tassato ora con una imposta al 5%, che sostituisce l'Irpef e le addizionali locali sul reddito. Il prelievo ridotto, che dovrà essere trattenuto dal datore di lavoro, si applica per una quota non superiore al 25% del reddito annuale e per un massimo di 50 mila euro.


Il taglio di due punti del cuneo fiscale durerà un anno, per tutto 2023, e sarà aumentato al 3% per chi percepisce uno stipendio, di tredici mensilità, non superiore a 1.538 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima

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Per "assicurare la più efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello straniero", il Ministero dell'interno è autorizzato ad ampliare la rete dei centri di permanenza per i rimpatri. Lo prevede la manovra, come si legge in una bozza del testo varato dal Consiglio dei ministri. A tal fine "le risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero" sono "incrementate di euro 5.397.360 per l'anno 2023, di euro 14.392.960 per l'anno 2024, di euro 16.192.080 per l'anno 2025. Per le "ulteriori spese di gestione" i fondi sono incrementati di 260.544 euro per il 2023, di 1.730.352 euro per l'anno 2024 e di 4.072.643 per il 2025.

Redazione


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