Guy Verhofstadt, il politico belga amico di Emma Bonino, che nel 2017 aveva tentato un'intesa con i Cinque stelle (poi boicottata dai suoi stessi europarlamentari) e che ieri, durante l'intervento al Parlamento europeo, ha definito 'burattino' il presidente del Consiglio Conte, ha dichiarato al Sole24Ore: «Dobbiamo combattere il nazionalismo tossico di Salvini ed è esattamente quello che faremo. L'opposizione è troppo debole. Saranno nuovi partiti, come quello di Bonino, a fare da alternativa ai nazionalisti». Immediata la replica di Salvini in difesa del premier: "Che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del Consiglio, il governo e il popolo italiano è davvero vergognoso. Le élite europee contro le scelte dei popoli. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente". Insomma un esordio alla plenaria dell'Europarlamento, non proprio da ricordare per Conte, che però, quando è arrivato il suo momento, ha risposto per le rime al leader dell' Alde: "Io burattino non lo sono e non mi sento, forse i burattini sono coloro che rispondono a lobby, gruppi di potere e gruppi di affari".
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