MINORI Caso Giunti, la mamma alla quale dal 2016 è stato strappato il figlio. Attesa per l’udienza dell’11 marzo. Presentata interrogazione parlamentare da Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia): “Le ministre Cartabia e Bonetti si occupino di questa vicenda”

MINORI Caso Giunti, la mamma alla quale dal 2016 è stato strappato il figlio. Attesa per l’udienza dell’11 marzo. Presentata interrogazione parlamentare da Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia): “Le ministre Cartabia e Bonetti si occupino di questa vicenda”

A 4 anni e mezzo da quel terribile sequestro a scuola l'11 marzo Jacopo potrebbe fare ritorno dalla sua mamma, così ci comunica e si augura l'Avv. Carlo Priolo, presidente Verità Altre e legale di Giada Giunti.

Dopo 9 rigetti di istanze urgenti della Corte d'Appello di Roma in 12 mesi e dopo l'inescusabile rigetto della impugnazione della sentenza di divorzio prime cure del 31.7.2019 decisa con sentenza del 30.11. 2020 e comunicata il 28.12.2020 il Collegio giudicante ha dovuto ammettere che era pendente un ricorso per ricusazione dell'intero Collegio depositato il 30 ottobre 2020 e totalmente ignorato con gravissimo comportamento dei componenti del Collegio quantomeno sul piano disciplinare e di mancata fedeltà al giuramento morale sulla Carta costituzionale. E' stata fissata l'udienza dell'11 marzo 2021 per sanare l'errore inescusabile non tanto sul piano formale ma per le condizioni disumane che il figlio di Giada Giunti, atteso che non vive con la madre da 5 anni e dalla data della sentenza di divorzio 30.7.2019 la stessa non l'ha mai incontrato.
Il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli (Fratelli d'Italia) ha depositato un'interrogazione alla ministra della Giustizia Marta Cartabia e alla ministra della Famiglia Elena Bonetti. "Sono ormai anni che ci occupiamo della drammatica vicenda di Giada Giunti. La mamma che vive la tragedia di un figlio che le è stato strappato e la disgrazia di una giustizia minorile piena di errori e omissioni della normativa sui minori. La vicenda giudiziaria fa sorgere pesanti sospetti sulla legalità e sull'alterità della magistratura nel suo rapporto con le varie professionalità. In questo caso non si riesce davvero a capire come sia stato possibile la collocazione del bambino in una casa famiglia. E poi l'affidamento al padre, denunciato dall'ex coniuge per violenza domestica e riconosciuto dalle autorità competenti come persona pericolosa per il figlio perché violento. Inoltre i giudici non hanno mai ascoltato il minore. Il bambino, infatti, vuole tornare con la madre. Né tantomeno il Tribunale ha mai preso in considerazione la documentazione fornita dalla madre".
"Le ministre Cartabia e Bonetti ha sottolineato Rampelli si occupino di questa vicenda per le parti di loro competenza attraverso l'invio di ispettori presso il Tribunale dei minori e presso i servizi sociali incaricati. L'interesse superiore del bambino dev'essere tutelato e questo diritto può essere garantito soltanto con il suo ritorno dalla madre".


Redazione


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