COVID - EMERGENZA ECONOMICA, SANITARIA E SOCIALE. Cristiana Rossi: "Necessario profondo cambiamento culturale. Il contribuente come risorsa economica preziosa da salvaguardare per il bene del Paese"

COVID - EMERGENZA ECONOMICA, SANITARIA E SOCIALE. Cristiana Rossi:

Come tutti sappiamo il protrarsi dell'emergenza sanitaria sta tutt'ora mettendo a dura prova il tessuto economico del nostro Paese. E allora perché distinguere l'emergenza sanitaria da quella economica e da quella sociale? I tre aspetti sono strettamente connessi tra loro seppur collegati da effetti temporali diversi e spesso conseguenti tra loro. Sarebbe più corretto definirla un'unica emergenza che investe sia direttamente che indirettamente l'aspetto sanitario - causa scatenante l'aspetto economico conseguenza fisiologica l'aspetto sociale effetto finale. In seguito alla mia partecipazione al Presidio permanente di Piazza Capranica, su invito di Fratelli d'Italia, nelle scorse settimane ho rappresentato all'On. Fabio Rampelli - Vice Presidente della Camera alcune considerazioni tecniche sulle misure attuate fino ad oggi e su quelle che sarebbe opportuno adottare in merito alla complessa emergenza economica.

In primo luogo i contributi dello Stato a fondo perduto devono necessariamente interessare tutte le tipologie dei contribuenti prevedendone l'accesso da oggi fino al almeno 31/12/2021. Gli stessi devono essere previsti per tutte le tipologie di contribuenti indipendentemente da codice ATECO poiché, lo stato di emergenza protratto per così tanto tempo danneggia gradualmente tutti i soggetti economici essendo strettamente correlati l'uno all'altro da rapporti economico- commerciali. I primi soggetti interessati sono quindi tutte le attività commerciali costrette alla chiusura e/o restrizioni da parte dello Stato e di conseguenza tutte le altre tipologie di contribuenti ad esse connesse e/o collegate incluso i soggetti appartenenti al settore dei servizi come ad esempio anche i professionisti. Ogni tipo di attività ha delle regole diverse dettate dal proprio mercato di riferimento, e pertanto risente delle negatività causate dall'emergenza sanitaria con tempi e modalità differenti. L'obbiettivo comune e principale deve essere quello di mantenere ogni operatore economico sul proprio mercato indipendentemente dal settore in cui opera. Detto contributo deve essere previsto anche per i liberi professionisti perché per molte attività professionali, proprio per la tipicità dell'opera intellettuale resa, la perdita di lavoro causata dalle chiusure e dalle misure restrittive imposte dallo Stato si manifesteranno negli anni successivi 2021 e 2022 sotto forma di perdita del fatturato annuo.

A tal proposito è bene non confondere i liberi professionisti ovvero coloro che esercitano una professione di carattere ordinistico, dai lavoratori autonomi ovvero i soggetti che comunemente vengono definite le partite IVA.
Altro parametro che deve essere modificato è quello temporale. La perdita del fatturato non deve essere rapportata allo stesso periodo dell'anno precedete, ma deve essere confrontata su base annuale senza applicazione di percentuali.
Da ciò ne deriva che l'importo concesso ed erogato deve integrare il fatturato annuo degli operatori economici fino alla totale concorrenza del fatturato realizzato l'anno precedente, ricavato quindi facilmente con una semplice differenza tra quello realizzato al momento ad oggi e quello dichiarato l'anno precedente.
Diversamente non si riuscirà a mantenere le imprese e gli altri operatori economici sul mercato.
Ovviamente detto contributo deve essere richiesto tramite i canali telematici dell'agenzia delle Entrate con procedure semplificate ed erogato con assoluta velocità dal momento della presentazione.

E' altresì indispensabile che le PA provvedano quanto prima, anche con procedure di urgenza, al pagamento dei propri debiti nei confronti delle imprese, dei lavoratori autonomi e dei professionisti, sospendendo le verifiche cui all'art. 48 bis e l'applicazione dell'art. 72-bis D.P.R 602/1973 almeno fino al 31/12/2021.
E' necessario concedere a tutti i contribuenti imprese, lavoratori autonomi e professionisti la sospensione del versamento di tutte le imposte e dei contributi almeno fino al 31/12/2021 al fine di consentire loro di creare la liquidità necessaria per rimanere sul mercato.
Doveroso è però, pianificare una graduale ripresa dei versamenti di natura fiscale e contributiva puntando sulla continuità dei versamenti più che sull'entità degli stessi, prevedendone una speciale rateazione alla quale il contribuente ha la facoltà di aderire spontaneamente ed in modo automatico adottando un "comportamento concludente" costituito dal versamento della prima rata con scadenza 31/07/2022 relativamente alle impose dell'anno 2020 e 2021.
Tale dilazione deve operare automaticamente senza preventiva verifica e/o accettazione formale da parte dell'Agenzia delle Entrate e dell'Inps o altro Ente destinatario del gettito.
L'adesione alla dilazione deve impedire all'Agenzia delle Entrate e all'ADE Riscossione di esperire azioni di recupero ed esecutive.
Stessa tipologia di dilazione deve essere applicata anche a tutte le somme iscritte a ruolo da parte dell'Agenzia delle Entrate Riscossione con abbattimento delle sanzioni e degli interessi.
Dilazione che prevede l'obbligo dell'Ade Riscossione di fornire ai contribuenti il prospetto dettagliato degli importi dovuti al netto delle sanzioni e degli interessi, e contenente altresì il calcolo delle rate trimestrali da pagare e delle relative scadenze a partire dal 31/12/2022.

Al fine di rendere maggiormente efficace le misure sopra proposte, è imprescindibile prevedere altresì il blocco delle procedure esecutive promosse dall'ADE Riscossione almeno fino al 31/12/2021.
Infine, appare opportuno rinviare l'entrata in vigore dei sistemi di allerta del nuovo codice della crisi d'impresa all'01/01/2022.

L'eventuale adozione di misure straordinarie volte a fronteggiare questo eccezionale periodo di difficoltà qualunque esse siano - non devono scoraggiare la formulazione di una più ampia e strutturata riforma del nostro sistema fiscale in attuazione di un principio di equità concreta e reale fondata su una maggior tutela del contribuente.
L'auspicio è che si attui un profondo cambiamento culturale che ponga al centro della riforma stessa una nuova concezione di contribuente interpretato come una risorsa economica preziosa del Paese da salvaguardare, e non un nemico da combattere e distruggere stringendolo in una morsa sempre più stretta di sanzioni, interessi e quanto altro possa essere impiegato per raggiungere tale disastroso obbiettivo che a lungo andare torna indietro come un boomerang ad ogni singolo cittadino.


Cristiana Rossi
Commercialista Amministratore giudiziario
Membro del Comitato Scientifico della Fondazione School University


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